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Michele Scofferi "U sciù Miché"

Personaggi

MICHELE SCOFFERI
U sciù Miché


Scofferi Michele
Avvocato, proprietario terriero, sindaco e poi podestà.
nato nel 1861, figlio Carlo Scofferi.e della Nobil Donna dianese Maria Geronima Rodini.
Deceduto il 12 gennaio 1942.

Il Cav. Avv. Michele Scofferi, ricordato comunemente dai più come "
u sciù Miché", è una figura unica e irripetibile, per certi aspetti anche pittoresca, saldamente impressa nella memoria popolare.
Appartenente ad una delle famiglie più agiate del posto, proprietaria della più vasta proprietà terriera, coltivata principalmente ad uliveto, e di un grande palazzo con cappella privata e un frantoio.
Michele Scofferi ereditò dal padre Carlo, che fu sindaco di San Bartolomeo del Cervo dal 1853 al 1859, la passione per la politica e l'impegno civico.
Diventato a sua volta sindaco del paese nel 1887, pochi mesi dopo il drammatico sisma del 23 febbraio, ha legato il suo nome alla ricostruzione. La riedificazione della chiesa parrocchiale, la nuova sede per gli uffici comunali, per le scuole e per la posta, sono opere rese possibili soltanto grazie alla sua intraprendenza e alle sue pressioni, che hanno procurato al comune di San Bartolomeo il lievitare delle sovvenzioni concesse inizialmente.

Ma l'opera du sciù Miché non si è esaurita con la ricostruzione post terremoto. Continuando con lo stesso impegno nei decenni seguenti egli ha saputo ottenere altri finanziamenti per realizzare numerose opere pubbliche, in particolare strade e acquedotti. Il suo nome inoltre è legato alla controversia di inizio Novecento con Cervo per l'ubicazione della stazione ferroviaria, che a tratti ha assunto aspetti grotteschi, e più avanti alla realizzazione delle dighe frangiflutti a protezione del litorale.
Per il suo impegno costante e puntiglioso egli ha ottenuto per decenni la riconferma senza interruzione alla carica di sindaco e poi di podestà, ottenendo la seconda carica quando, a metà degli anni Venti, San Bartolomeo, Cervo e Villa Faraldi sono stati uniti a formare un solo comune sotto la deniminazione di "Comune di Cervo", con sede nel palazzo municipale di San Bartolomeo. Alla scadenza dell'incarico, nel 1931, però egli non è stato confermato ed anzi gli è stata negata la possibilita di accedere a qualsiasi altra carica pubblica in quanto non compatibile con le direttive del regime che precludevano questa possibilità a coloro che non erano sposati con prole (Michele Scofferi era celibe). Ciò non gli ha impedito comunque di continuare a interessarsi attivamente di ogni cosa concernente la vita del paese fino al gennaio 1942, quando è morto nella sua casa di San Bartolomeo del Cervo.
Per la stima e il rispetto che si è guadagnato presso le autorità e la popolazione col suo impegno civico durato oltre mezzo secolo, per il suo carattere deciso e volitivo che lo ha portato ad affrontare talvolta dure lotte per ottenere vantaggi per la comunità da lui rappresentata e per essere stato il datore di lavoro diun buon numero di famiglie del posto, “
u sciù Miché” è ricordato ancora oggi come uno dei personaggi di maggior spicco della storia del nostro paese.


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