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La grafia ufficiale

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LA GRAFIA UFFICIALE: I SIMBOLI E I SUONI


.....Recentemente, per rispondere alle istanze che continuamente pervengono da più parti, la Consulta Ligure ha dato avvio al progetto per la definizione di un sistema di codifica di caratteri unitario che possa valere per tutte le parlate del tipo ligure. L'intento primario è quello di offrire ai propri collaboratori un supporto idoneo per le iniziative di promozione della conoscenza delle parlate locali che si ha in animo di intraprendere e che al tempo stesso possa valere per ovviare alle ambiguità e ai dubbi d'interpretazione derivanti oggi dall'uso di grafie discordanti, che in alcuni casi prevedono, anche nella stessa area linguistica, l'impiego del medesimo simbolo per designare suoni diversi.
.....Con queste premesse nella riunione del Consiglio della Consulta Ligure tenuta a Bogliasco nella mattinata di domenica 25 settembre 2011 è stato formato un comitato composto da Franco Bampi, Presidente dell'Associazione “A Compagna” di Genova e Vice Presidente vicario della Consulta Ligure, Giorgio Fedozzi del “Circolo Culturale Cà de Puiö” di San Bartolomeo al Mare (IM) e Marcello Vaglio dell'Associazione “O Castello” di Chiavari (GE) e con coordinatore Francesco Gallea dell'Associazione “Amici di Peagna” di Ceriale (SV) e Sovrintendente Culturale della Consulta Ligure. Ad essi è stato conferito l'incarico di elaborare la proposta di una nuova grafia unificata da presentare quanto prima all'esame e alla ratifica dello stesso Consiglio.
.....La “Grafia Ufficiale della Lingua Ligure” (GULL), questa è la denominazione scelta, trae fondamento dal patrimonio di conoscenze acquisito con l'esperienza del Vocabolario delle Parlate Liguri. Di quello, o meglio della grafia utilizzata per la stesura di quel ponderoso trattato, si è avvalso il comitato di esperti preposto alla ridefinizione del sistema dei simboli grafici, che peraltro ne ha confermato quasi totalmente l'uso, apportandovi poche e marginali modifiche; si è provveduto piuttosto ad ampliarne la dotazione con l'introduzione di nuovi segni, ritenuti utili per accrescere le possibilità di chi scrive in ligure di rappresentare compiutamente i suoni tipici della sua terra. In questa fase tuttavia il gruppo di lavoro incaricato si è premurato recuperare gli elementi più significativi delle grafie localmente consolidate, per mantenere comunque vitale il legame con la tradizione e per favorire la divulgazione del nuovo metodo tra coloro che sono soliti utilizzare la lingua ligure. In ogni caso le scelte sono state operate attenendosi ad alcuni principi basilari, qui sotto elencati in ordine di priorità:

  • ogni suono proprio delle parlate del tipo ligure deve poter essere reso graficamente;
  • la corrispondenza grafema/suono deve essere unica (ad ogni segno grafico deve corrispondere un solo suono);
  • la trasposizione grafica dei vocaboli deve essere il più possibile semplice, intuitiva e univoca, tale da rendere la scrittura e la lettura agevoli e sicure anche ai non addetti ai lavori;
  • l'adozione di regole deve essere limitata all'essenziale, in quanto esse sono comunque poco gradite e solitamente ignorate; analogo criterio deve essere usato per le eccezioni, escludendo in particolare quelle che potrebbero costituire motivo di ambiguità o fraintendimenti;
  • ogni parola deve poter essere scritta, trasmessa e diffusa nella maniera più ampia possibile con i mezzi che la tecnologia del momento mette a disposizione e con lo sguardo rivolto al futuro.

.....Con tali presupposti è stato messo a punto un sistema di simboli da utilizzare per la trasposizione in scrittura delle parlate del tipo ligure composto da:

- n. 7 vocali: a, e/æ,i, o, œ, u, ü;
- n. 18 consonanti:
b, c, d, f, g, h, j, l, m, n, p, q, r, s/ç, t, v, x, z.

.....Esse vengono utilizzate singolarmente, talvolta con la sovrapposizione di ulteriori segni per distinguerne adeguatamente le variazioni di timbro, e unite in gruppi o nessi, per comporre i simboli adottati per rendere graficamente i suoni tipici delle parlate del tipo ligure.
.....I simboli all'uopo impiegati sono quelli elencati nella tabella che i può scaricare qui sotto, dove ne viene indicato il valore fonetico, con alcuni esempi. Si precisa che, ove non specificato diversamente, nella descrizione dei suoni si fa riferimento al suono definito dalla vocale o dalla consonante corrispondente dell'alfabeto italiano. Al fine di agevolarne una più rigorosa interpretazione, per ogni suono viene indicato anche il relativo simbolo SAMPA, come da prassi inserito tra parentesi quadre.

.....Le regole, nella piena osservanza degli intenti enunciati fra i principi basilari, sono in numero limitato e di semplice applicazione. Esse sono:

  • Il timbro e la durata di ogni suono devono essere resi graficamente con puntualità utilizzando i simboli appropriati e le doppie, ove necessario, al fine di consentire la lettura corretta di ogni parola scritta.
  • L'accento tonico è rappresentato da un tratto sottolinea; esso può essere omesso soltanto nelle parole piane, se nella penultima e nell'ultima sillaba non compaiono nessi vocalici.
  • Il simbolo s che precede una consonante sorda (c, f, p, q, t) ha valore sordo, se precede invece una consonante sonora (b, d, g, l, m, n, r, v) ha valore sonoro.
  • al contrario di quanto avviene nell'italiano, la p e la b vogliono anteposta la consonante n, anziché la m.
  • la consonante h non trova impiego nella coniugazione del verbo avé (avere).


.....La Grafia Ufficiale della Lingua Ligure, così elaborata dal comitato incaricato, è stata presentata ai delegati delle Associazioni aderenti alla Consulta Ligure intervenuti alla riunione del Consiglio tenuta domenica 25 novembre 2012 a Sestri Levante, presso la Sala Carlo Bo della Biblioteca Civica, ospiti dell'Associazione “O Leodo”. Con quest'atto la Consulta Ligure ha posto un altro importante tassello a compimento dell'impegno di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale della regione assunto quasi quarant'anni fa dal gruppo di volenterosi che per amore della loro terra hanno scelto di dare vita a un'Associazione, unico esempio in campo nazionale, in grado di riunire le forze di tutti i Liguri fieri e consapevoli della propria ligusticità impegnati nel comune intento della conservazione e della valorizzazione del patrimonio culturale della nostra terra.
Ora si attende fiduciosi che anche la Regione faccia la sua parte e faccia seguire agli annunci pubblici dei fatti concreti.

.....Alcune considerazioni finali.
.....Il livello di dettaglio messo a punto con la predisposizione della GULL è tale da consentire la resa fonetica fedele di ogni parlata di tipo ligure, potendo esprimere puntualmente l'estrema varietà di timbri che ne ne costituisce una caratteristica peculiare, senz'altro quella alla quale i Liguri sono maggiormente legati. Questo sistema grafico inoltre permette di stabilire una correlazione più stretta tra ortografia e ortoepia, presupposto per facilitarne sia la lettura che la scrittura e favorirne quindi la divulgazione.
.....L'impiego puntuale o meno dell'acento tonico e dei segni grafici previsti dalla grafia ufficiale è affidato alla sensibilità d'ognuno e alla volontà di rendere nei propri scritti le particolarità della propria parlata in maniera tale da offrire al lettore la possibilità di interpretarne le parole esattamente come se fosse lui a pronunciarle. Si pensi ad esempio ai termini paèntella (parentela) e pèrdüu (perso), nei quali l'accento grave posto sulla prima "e" per denotarne il suono aperto potrebbe risultare fuorviante, se non se ne evidenziasse in modo inequivocabile la vocale tonica, pur essendo parole piane. L'apposizione dei segni corretti è tanto più importante in quanto la loro omissione potrebbe indurre in errore di interpretazione di quei vocaboli che nella resa grafica differiscono soltanto per questi particolari, come ad esempio (pelo, pero).e. .(piede),. fìa .(figlia, filo) .e. à .(filare),. scìoppu (sciroppo) .e. s-ciœppu (fucile),. tói (tuoi) e toi (tori),. tóe (tue) e toe (tavole). Inoltre in molti casi rappresentano un elemento distintivo delle parlate della nostra regione e, conseguentemente, lo strumento più idoneo per individuare l'area di provenienza di un testo; così ad esempio il vocabolo italiano "cento" si traduce nel Genovesato con çèntu e in gran parte del Ponente con sèntu, ma in alcune aree (Taggia, etc.) con zèntu; allo stesso modo le voci in uso nel Genovesato ustaia (osteria) e maina (marina) corrispondono nel Ponente rispettivamente a ustaia e maina. Queste differenze, peraltro riconducibili ad una sostanziale unità linguistica, costituiscono una componente non secondaria del patrimonio culturale etno-antropologico della nostra regione, un valore che assolutamente non deve essere disconosciuto e lasciato cadere nell'oblio.
.....Per quanto concerne l'applicazione pratica delle regole sopra enunciate, con riferimento particolare a quella espressa al primo punto, è opportuno rilevare che la durata del suono delle consonanti in molti casi è di difficile interpretazione, con numerose varianti da paese a paese, spesso da borgata a borgata; è raccomandabile pertanto porre un'estrema attenzione alla restituzione grafica di questo particolare, avendo cura di non essere condizionati dall'eventuale impiego della doppia consonante nelle voci italiane corrispondenti.
.....Per concludere, le raccomandazioni espresse in queste righe in merito all'uso corretto della grafia unificata valgono soprattutto per la scrittura di glossari, studi o testi in ligure destinati ad essere pubblicati, non importa con quale mezzo. Pare superfluo precisare che invece nel carteggio privato, in particolare se intrattenuto con chi conosce bene la nostra lingua ed è in grado di interpretare correttamente il senso dello scritto anche se questo non è rappresentato accuratamente, per praticità si possono omettere i segni non indispensabili per scongiurare fraintendimenti.



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